Pur essendo entrambi Anobidi, esistono differenze fra tarlo del pane (Stegobium Paniceum) e tarlo dei mobili (Anobium punctatum). Si differenziano leggermente per aspetto, preferenze, abitudini alimentari ed altro ancora che scoprirai in questa guida.
Il tarlo del pane attacca le derrate alimentari ed i cibi in dispensa (pur non disdegnando legni teneri e poco compatti), mentre il tarlo dei mobili si nutre di legno stagionato e duro.
Entrambe le specie sono molto prolifiche.
L’intero ciclo di vita dell’anobio del pane, mediamente, è inferiore a 2 mesi ma, in condizioni favorevoli (temperatura di 30° C e 60% di umidità) potrebbe durare fino a 7 mesi.
La femmina può deporre fino a 100 uova che si schiudono dopo pochi giorni e possono creare da 1 a 4 generazioni all’anno.
Le larve, le vere responsabili dei danni causati, sono molto resistenti: il periodo larvale va da 4 a 20 settimane.
L’esemplare adulto del tarlo del pane può raggiungere dimensioni massime di 3 mm. Il corpo di colore marrone scuro/rossastro è ovaliforme, compatto, con elitre (ali) ricoperte di peli bianchi, antenne con 3 segmenti, zampe esili.
I coleotteri ‘mangiatori del legno’ (xilofagi) noti come tarli del legno o dei mobili diffusi in Italia sono di 3 specie: Lyctidi, Anobidi e Cermabicidi.
I Lyctidi attaccano legni nuovi, battiscopa, parquet.
Gli Anobidi (una specie rumorosa) attaccano il legno stagionato superficialmente, senza compromettere la stabilità delle strutture infestate ad eccezione di una specie più grande (Xestobium rufovillosum).
I Cermabicidi (di dimensioni più grandi) rappresentano la specie più dannosa: le larve scavando nel legno sono capaci di far collassare strutture portanti come le travi. Le uova dei tarli dei mobili vengono depositate nelle fessure lignee.
Il corpo dei tarli del legno è di forma cilindrica con elitre di colore marrone scuro e raggiunge una lunghezza di 3-5 mm.
Le femmine depongono da 20 a 60 uova per volta che si schiudono dopo 4-5 settimane. L’adulto sfarfalla in primavera-autunno attraverso i fori delle gallerie scavate dalle larve.
Come riconoscere il tipo di tarlo infestante?
I segni e gli indizi di un’infestazione dell’uno o dell’altro tarlo sono chiari ed evidenti quando l’infestazione è ormai in atto, visto che le larve dei tarli (responsabili dei danni) sono difficili da individuare. Compiono il loro ciclo all’interno del legno e delle derrate alimentari di cui i parassiti si nutrono danneggiandoli.
Riguardo ai tarli del pane, ti accorgi dell’infestazione quando gli anobi adulti emergono uscendo allo scoperto nella fase di sfarfallamento.
In più, cominci a notare strani animaletti nella pasta, nel pane e in altri alimenti di cui i tarli si nutrono. Altri segni di infestazione sono piccoli fori simili a pallini presenti sulla parte esterna delle confezioni alimentari nonché polveri sospette all’esterno o sul fondo delle confezioni stesse. A quel punto, non resta che scoprire dove si nasconde il focolaio per intervenire rapidamente.
Parlando di tarli del legno, devi sapere che in genere non sono rumorosi ad eccezione del Capricorno delle case e del Tarlo della morte. Soprattutto quest’ultimo, quando scava nel legno, genera un ticchettio ritmico simile a quello di un orologio.
Altri due segni di infestazione di tarli sono i fori sui mobili (che da soli non bastano per dimostrarne la presenza perché potrebbe trattarsi di un difetto del legno) ed il rosume (segatura finissima simile a polvere), un segno inconfondibile.
Questa polvere viene rilasciata in quantità davvero minima: per accorgersene, occorre scuotere l’oggetto in legno. Se si libera polvere dai fori sicuramente è in atto un’infestazione di tarli del legno.
Tarlo del pane e tarlo dei mobili: come arrivano in casa?
Il tarlo dei mobili può invadere casa per il trasporto di oggetti già infestati oppure spostandosi, passando da un ambiente esterno verso uno interno.
È spinto a penetrare negli ambienti in quanto attratto da tutto ciò che contiene cellulosa, materiale ligneo, carta, bambù, lino, canapa di cui si nutre.
Gli ambienti preferiti dai tarli sono, generalmente, quelli umidi con materiali in legno (case poco abitate, cantine, taverne). L’umidità favorisce lo sviluppo dei tarli anche se alcuni insetti xilofagi attaccano il legno più secco.
Il tarlo (o anobio) del pane invade ambienti domestici, magazzini alimentari, farmacie, biblioteche, pastifici, panifici.
Entra generalmente attraverso i cibi secchi, tra cui gli alimenti per animali come i semi per uccelli. Le larve dello Stegobium paniceum sono capaci di penetrare in minuscole fessure infestando le derrate alimentari.
Provocano seri danni agli alimenti e buchi anche agli imballaggi. Sono voraci. Il loro cibo preferito contiene amido (pane, riso, prodotti da forno, farine, pasta, legumi, cioccolato, frutta secca, caffè, tè, semi per uccelli, biscotti, cracker).
Divorano anche sostanze di origine vegetale ricche di amido, legno, carta, spezie, pelli, camomilla, pesce secco, dolci.
Non disdegnano la stricnina e la cheratina usata per la preparazione di certi farmaci. I tarli del pane prediligono ambienti con valori di umidità e temperature elevate.
I tarli sono pericolosi per la salute? Pungono?
I tarli del legno, di per sè, non sono pericolosi per la salute umana. Piuttosto, sono i parassiti dei tarli dei mobili a rappresentare un rischio.
I due parassiti sono l’acaro Pyemotes ventricosus (o acaro del tarlo) e lo Scleroderma domesticum. Pungono.
L’acaro del tarlo punge e si nutre dei tessuti di insetti adulti (tarli, lepidotteri, coleotteri): con le sue punture può attaccare anche l’uomo. La sue punture provocano papule in rilievo a forma di cometa con alone roseo ed una piccola vescica centrale.
Anche l’altro parassita, lo Scleroderma (simile alla formica) può attaccare l’uomo: le sue punture sono molto dolorose e provocano ponfi localizzati, gonfiore diffuso e febbre in soggetti ipersensibili.
Riguardo al tarlo del pane, il rischio è rappresentato dalle larve, che non pungono. Se ingerite (come succede per le tarme del cibo) possono causare reazioni allergiche senza peraltro trasmettere malattie vere e proprie.
Le larve creano problemi per via del contatto con i loro escrementi, bava sericea, tracce organiche lasciate a seguito della mutazione in farfalle.
Raccomandiamo di conservare in sicurezza gli alimenti in contenitori chiusi ermeticamente e di prevenire i danni dei tarli con una regolare e corretta igiene degli ambienti.
Perché spesso troviamo tarli morti?
Quando trovi tarli morti, conta fino a 10 prima di esultare. La vita del tarlo adulto è molto breve se paragonato all’intero ciclo biologico di questi parassiti.
Da adulti, i tarli hanno la funzione di riprodursi e deporre le uova. Spesso, si trovano tarli morti: ciò non significa che l’infestazione è terminata, non lasciarti ingannare.
È tutto il contrario: significa che è già iniziato un nuovo ciclo.
Le uova depositate si schiudono nel giro di 3 settimane. In seguito, le larve cominceranno a scavare gallerie all’interno del mobile o delle derrate alimentari per poi sfarfallare uscendo dai fori, una volta diventati adulti, per depositare a loro volta le uova.
Come eliminare il tarlo del pane e il tarlo dei mobili
Ti consigliamo di intervenire tempestivamente, al primo sospetto di infestazione. Prima lo farai, prima interromperai il proliferare degli insetti xilofagi evitando danni più seri.
Consigliamo di pulire a fondo regolarmente le dispense, di utilizzare barattoli in vetro per conservare i cibi, contenitori ermetici per proteggere il pane (portapane in legno o in latta).
In presenza di tarli del pane, controlla regolarmente la gabbia dei tuoi uccelli (se ne hai), specialmente la zona lettiera ed elimina regolarmente i residui dei semi.
Per l’altra specie (i tarli dei mobili), la prevenzione consiste nel conservare il legname al meglio, levigarlo e stuccarlo, proteggerlo con impregnanti, resine, vernici, cere e smalti per impedire alle femmine di trovare fessure e crepe in cui depositare le uova.
Hai ancora dubbi sul tipo di tarlo che hai trovato in casa? Vuoi sapere come eliminarli? Non ti resta che contattarci cliccando qui.