Per le zecche, uomo e animali domestici sono un pasto prelibato.
Succhiano il loro sangue e, a differenza delle cimici, non pungono in superficie ma mordono penetrando nella pelle.
Esistono 900 specie di questi parassiti ematofagi: fanno parte della famiglia delle aracnidi (come ragni, scorpioni e acari).
Hanno un apparato boccale (noto come rostro) che permette di succhiare sangue, una volta entrato a contatto con la pelle.
Possono trovarsi ovunque, non volano e non saltano, si appostano fino al passaggio di una persona o di un animale che emana calore e anidride carbonica. Si ancorano sulla cute attraverso il rostro conficcandolo nella pelle per succhiare il sangue.
Di solito, prendono di mira gli animali (cani, soprattutto, ma anche piccioni) e da questi passano alle persone.
Le zecche possono rivelarsi pericolose per uomini e animali, ecco perché bisogna individuarle, riconoscerle per poi eliminarle senza riportare danni.
Ti spieghiamo come riconoscerle, le loro abitudini, le malattie che possono trasmettere all’uomo e come sbarazzarsi di questi parassiti.
Come riconoscere le zecche e i loro morsi
In Italia, si trovano due famiglie di zecche: le Ixodidae (zecche dure, con scudo dorsale) e le Argasidae (zecche molli, sprovviste di scudo dorsale).
Riconosci la presenza della zecca notandola infilata nella pelle. Le zecche si localizzano prevalentemente su testa, collo, fianchi e parte posteriore dei ginocchi.
Il corpo delle zecche è ovale di colore scuro. La testa (dotata di rostro con cui fora la pelle e succhia il sangue) non si distingue dal corpo. Le dimensioni variano dai 2 agli 8 mm ma, dopo un pasto abbondante, possono superare il cm di lunghezza. Dopo il pasto di sangue, aumentano di dimensione ed il corpo diventa rotondo e pieno.

Zecca dura prima e dopo il pasto di sangue
La zecca non presenta né ali né antenne, è dotata di 8 zampe e si muove da sola.
Il suo morso non è doloroso perché il parassita inocula una sostanza anestetica. Può provocare arrossamento, rigonfiamenti rossi (orticaria), reazioni allergiche (con problemi di respirazione, vertigini, gonfiore alle labbra, bocca, lingua o gola) e, in caso di infezione, anche un’irritazione che potrebbe estendersi in altre parti del corpo. Nell’area del morso si nota una zona centrale infossata con una crosta. Questo perché non agisce in superficie ma affonda nella pelle, penetrando all’interno di essa per nutrirsi di sangue.
Ciclo di vita, habitat ideale e loro caratteristiche
Il ciclo di vita di una zecca comprende 4 fasi distinte: uovo, larva, ninfa e adulto. Lo sviluppo può avvenire a ‘bordo’ di un ospite.
Una volta schiuse le uova, il passaggio da uno stadio all’altro necessita di un pasto di sangue.
Le femmine adulte, per maturare le uova, hanno particolarmente bisogno di nutrirsi di sangue.
Succhiano sangue costantemente (ore per le zecche molli, giorni o settimane per quelle dure). In media, le zecche dure restano attaccate all’ospite dai 2 ai 7 giorni, poi si lasciano cadere in modo spontaneo.
Attaccano soprattutto in estate, preferiscono ambienti caldo-umidi e chiusi (cucce di animali, stalle, ecc.). Il loro periodo migliore va da maggio ad ottobre. D’inverno, non agiscono, bensì tendono a nascondersi tra le pietre, negli anfratti dei muri, tra l’erba, nel sottobosco. L’habitat naturale delle zecche è costituito dalle aree silvestri e dalle radure dei boschi, aree buie e con le foglie.
Trasmettono malattie? Sono pericolose?
Con i loro morsi le zecche dure possono trasmettere malattie (dovute a batteri, virus e protozoi) agli animali ed all’uomo diagnosticabili soltanto clinicamente.
Tra queste, ne citiamo alcune che, probabilmente, neanche conosci:
– borreliosi (malattia di Lyme) con arrossamento cutaneo, dolore, prurito, febbre debolezza e mal di testa;
– ehrlichiosi con febbre, nausea, vomito, dolori muscolari;
– febbri bottonose da rickettsiae;
– tularemia (o febbre dei conigli) con ulcera locale e rigonfiamento dei linfonodi regionali;
– febbre Q, che potrebbe causare problemi a carico del cuore;
– babesiosi (o piroplasmosi) con febbre, anemia emolitica, può causare infezione asintomatico o malattia fulminante letale;
– meningoencefalite da zecche (TBE), patologia virale acuta del sistema nervoso centrale che si manifesta con i sintomi tipici dell’influenza, a volte associata a meningite o encefalite. Se trascurata o non trattata, può portare complicanze anche gravi (invalidanti e permanenti).
A seconda della malattia, bisogna seguire tempestivamente una terapia antibiotica oppure a base di penicilline o eritromicina dietro prescrizione medica.
Difficilmente, le infezioni trasmesse dalle zecche sono letali: bambini e persone anziane sono i soggetti più a rischio.
Come togliere le zecche ed eliminarle dal corpo?
E’ preferibile rivolgersi al medico per rimuovere la zecca dal tuo corpo o da quello del tuo animale domestico. Va rimossa con una pinzetta a punte arrotondate o uno specifico estrattore.

Estrazione di una zecca con pinza per zecche
Se il rostro, come spesso succede, resta all’interno della pelle, è necessario estrarlo con un ago sterile, eliminarlo perché può provocare infezioni.
Si raccomanda di non usare acetone, alcol, ammoniaca, olio, grassi e neanche oggetti arroventati, insomma tutto ciò che potrebbe causare sofferenza alla zecca. Questo perché la sofferenza potrebbe portare il parassita a rigurgitare materiale infetto.
Prima di procedere con la rimozione, non bisogna utilizzare neanche tintura di iodio, solo disinfettanti non colorati. Dopo aver tolto la zecca, non toccarla a mani nude e non schiacciarla, piuttosto è meglio bruciarla.
Dopo questa operazione, segnati la data e controlla nel tempo la comparsa di eventuali segni o sintomi di infezione. Consigliamo di consultare il medico in ogni caso.
Come combattere le zecche?
Le zecche non devono succhiare il tuo sangue o quello del tuo cane né tanto meno trasmetterti malattie. Devi impedire assolutamente a questi parassiti di danneggiarti.
Per combattere e prevenire le zecche, ti consigliamo di:
– trattare il tuo animale domestico con prodotti acaro repellenti prima di uscire di casa e di spazzolare gli indumenti spruzzando prodotti piretroidi prima di introdurlo nelle abitazioni;
– evitare di toccare l’erba, soprattutto quella molto alta e d’estate;
– dopo un’escursione, eseguire un esame tattile e visivo della cute e degli abiti;
– indossare abiti chiari perché facilitano l’individuazione di eventuali zecche;
– preferire pantaloni lunghi, cappello e scarpe chiuse.
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