Le malattie virali trasmesse da artropodi vettori dette “arbovirosi” sono in aumento in tutto il mondo principalmente a causa della frequenza crescente dello spostamento di merci, persone, animali e della rapidità sempre maggiore di tali viaggi. I cambiamenti climatici e i rapidi spostamenti, infatti, stanno determinando una diffusione sempre maggiore dei vettori responsabili di queste malattie, in particolar modo delle zanzare che trovano nelle città un ambiente assai favorevole al loro sviluppo e alla loro riproduzione. Alle malattie tropicali trasmesse dalle zanzare storicamente più note come la Malaria, la Dengue e la Febbre Gialla, oggi si aggiungono altre malattie che si stanno diffondendo assai rapidamente, in particolare quelle trasmesse dai virus Zika, West-Nile e Chikungunya. La zanzara tigre (Aedes albopictus) si è dimostrato vettore competente per la trasmissione di arbovirus quali Chikunguya e Dengue, i quali provocano forme patologiche anche gravi nell’uomo che possono in alcuni casi rivelarsi letali. In Italia nel 2007 si è verificato un focolaio di Chikunguya in Romagna a seguito dell’introduzione del virus da parte di un soggetto contagiato in un paese estero. L’8 settembre del 2017, dopo quasi 10 anni, il Ministero della Salute Italiano ha diramato un comunicato per un altro focolaio nei paesi di Anzio e Nettuno in provincia di Roma.
Figura 1. Mappa delle più recenti epidemie di febbre da Chikungunya
Diffusione e contagio
Il virus Chikungunya (CHIKV) è storicamente conosciuto come virus a distribuzione tropicale in Asia (dal Pakistan, all’India fino ai paesi dell’area indonesiana) e in Africa (Egitto, Sudafrica, paesi del centro-africa dalla Nigeria sino al Congo e alla Tanzania) (Fig.1). Il virus si trasmette a seguito della puntura, mediante la saliva infetta, delle zanzare. Non sono note altre vie di trasmissione per contatto con persone infette, né tanto meno per via aerea. Per cui i rischi di trasmissione del contagio sono legati alla trasmissione che avviene da persone malate alle zanzare e da queste zanzare ad altre persone sane. Poiché attualmente non sono disponibili vaccini né farmaci per prevenire il contagio, le uniche misure di prevenzione devono basarsi sulla riduzione del contatto uomo-zanzare. L’elevata densità che la popolazione di Aedes albopictus raggiunge in Italia nei mesi estivi, principalmente in coda alla stagione estiva, giustificano l’insorgenza dei focolai epidemici. La lotta al vettore Aedes albopictus (comunemente nota come zanzara tigre) a causa dell’estrema adattabilità della zanzara all’ambiente urbano è molto impegnativa e richiede il potenziamento dei sistemi di lotta coinvolgendo la collaborazione fra enti pubblici e i cittadini. Investimenti in tal senso sarebbero auspicabili considerando peraltro i costi diretti e indiretti che può comportare un’epidemia legata a questo tipo di malattie (indicativamente stimata per euro 165,00/persona infetta).
Sintomatologia nell’uomo
La malattia ha un periodo di incubazione mediamente pari a 2-4 giorni ma che può prolungarsi fino a 12 giorni dal momento in cui viene contratto il virus. Il nome della malattia (in lingua makonde vuol dire male “che contorce”) si collega al principale sintomo rappresentato da una fortissima artralgia (dolore articolare) che può permanere anche per vari mesi dopo la guarigione, in genere accompagnata da febbre e cefalea. La seconda fase di sviluppo della malattia si manifesta con esantema maculopapulare pruriginoso simile a quello di altre malattie più note come morbillo e varicella. In genere la malattia tende a risolversi spontaneamente con il semplice supporto di una terapia sintomatica (riposo, integrazione di fluidi, utilizzo di antipiretici e antinfiammatori). Anche se la mortalità è bassa, bisogna tuttavia considerare che questa malattia può comportare complicanze molto più serie nei bambini, negli anziani o nei soggetti immunocompromessi (ad esempio trapiantati, oncologici, o soggetti affetti da altre patologie concomitanti). In questi casi le complicazioni possono manifestarsi con convulsioni, meningoencefaliti, shock settico, complicazioni emorragiche. Inoltre, per l’aspecificità dei sintomi non è sempre facile pervenire a una diagnosi rapida in modo da bloccare efficacemente la diffusione della malattia.
Prevenzione
La vaccinazione, attualmente allo studio, non risulta ancora disponibile. Pertanto la lotta alle zanzare rimane l’unico intervento effettivamente efficace per contrastare la diffusione di questa malattia. Questa deve basarsi sostanzialmente sulla riduzione del contatto fra l’uomo e le zanzare e sulla riduzione della popolazione di zanzare competenti per la trasmissione del virus (zanzara-tigre).
Considerando che la zanzara tigre è molto attiva anche durante le ore diurne (principalmente all’alba e poco prima del tramonto), per chi viaggia o si trova in una zona a rischio per la presenza di un focolaio epidemico è sempre consigliabile:
- Negli ambienti interni e dove si soggiorna a lungo per riposare, applicare zanzariere alle finestre e diffusori anti-zanzare (in genere a base di permetrine) in grado di tenere lontani gli insetti dalle abitazioni. Anche la climatizzazione che rende gli ambienti più freschi e soprattutto meno umidi riduce l’avvicinamento delle zanzare. Sulle zanzariere è possibile applicare insetticidi a base di piretro o permetrine per aumentare l’effetto repellente.
- Evitare di indossare colori scuri, ed eventualmente coprire il più possibile le parti del corpo più gradite dagli insetti (caviglie e gambe). Utilizzare repellenti sul corpo, facendo attenzione a distribuirli correttamente sulla superficie corporea e a ripetere l’applicazione correttamente secondo quanto indicato nelle istruzioni del prodotto.
- In aree esterne (giardini) può essere utile applicare trappole a cattura massiva per insetti e lampade elettroinsetticide. Queste ultime sono più utili nelle ore crepuscolari e notturne in quanto attraggono gli insetti mediante l’emissione luminosa.
- Tutti i soggetti a rischio comprese donne in gravidanza, anziani e bambini piccoli dovrebbero sempre chiedere informazioni al proprio medico prima di intraprendere un viaggio.
- In base al livello di rischio è sempre utile procedere con interventi di sanificazione ambientale secondo quanto proposto nel paragrafo di seguito.
Normative di riferimento
In Italia la Chikungunya è una malattia sottoposta a Sorveglianza Obbligatoria che prevede lo scambio di informazioni tra servizi medici e sanitari del territorio nazionale.
- CIRCOLARE MINISTERO DELLA SALUTE 16.06.2016: Piano Nazionale di sorveglianza e risposta alle arbovirosi trasmesse da zanzare (Aedes) con particolare riferimento a virus Chikungunya, Dengue e virus Zika – 2016.
Azioni di sanificazione ambientale consigliate
Quando si viaggia in Paesi a rischio è sempre utile informarsi presso gli uffici della propria Asl di riferimento o il medico curante sulle buone pratiche di prevenzione da applicare al fine di prevenire i contagi. Nel Lazio è attivo dal 2016 il Cesmet – Clinica del Viaggiatore (informazioni sul sito Cesmet – Clinica del Viaggiatore)
Nel caso siano accertati focolai di diffusione della malattia è fondamentale procedere con interventi di disinfestazione sia adulticida sia larvicida.
Gli adulticidi, sebbene meno selettivi, sono necessari nel caso vi siano insetti potenzialmente portatori di virus trasmissibili all’uomo e quindi in focolai accertati. A scopo preventivo, la loro applicazione andrebbe comunque valutata attentamente in siti ad alto rischio dove si concentrano individui più sensibili (scuole, cliniche, ospedali, centri di accoglienza, condomini, etc…). In questi casi è sempre opportuno affidarsi ad azienda specializzate per l’espletamento degli interventi.
L’applicazione dei larvicidi può essere effettuata in sicurezza e mediante utilizzo di prodotti biologici ad impatto ambientale zero che sono in grado di provocare la morte selettiva delle larve di zanzara nei focolai in cui vengono applicati.
La lotta larvicida va correttamente programmata e necessita comunque dell’intervento di tecnici specializzati in grado di identificare e trattare correttamente i focolai di sviluppo larvale. Laddove possibile questi possono essere anche eliminati completamente (Fig.2).
Figura 2. Azioni preventive per la lotta allo sviluppo della zanzara tigre
Hampton è in grado di elaborare protocolli di interventi idonei a contenere al massimo la possibilità di proliferazione delle zanzare in ambienti sensibili promuovendo la difesa e la salute delle persone e degli animali domestici presenti. Gli interventi vengono elaborati in base alla tipologia di sito e alle necessità del committente, siano essi enti pubblici o privati.