Gli Isotteri xilofagi, comunemente noti come termiti del legno sono insetti eusociali che vivono in colonie i cui individui sono divisi in caste. Durante il loro sviluppo le termiti non modificano profondamente la forma (metamorfosi incompleta) sebbene le diverse caste presentino delle caratteristiche morfologiche distintive. Tutti gli individui presentano un esoscheletro di debole consistenza, apparato boccale masticatore, colorazione non vivace (gli operai hanno colore biancastro e sono comunemente indicati col nome di “formiche bianche”). Diversamente dalle formiche le termiti hanno addome sessile ovvero addome ampiamente collegato al torace senza presenza di peduncolo che invece si ritrova in tutte le specie di formiche. I riproduttori primari (re e regine) sono di colore scuro, con esoscheletro più consistente, e alati. Dopo il volo prenuziale perdono le ali e si accoppiano.
Tutti gli individui della colonia nascono dalle uova deposte dalla regina da cui fuoriescono le neanidi. Le neanidi possono mutare direttamente a insetti adulti dando origine a operai e soldati oppure attraversare lo stadio di ninfa prima di diventare adulti riproduttori. Il destino di una neanide dipende da fattori biologici messi in atto dalla colonia stessa (ormoni, alimentazione) in base alle necessità sociali. Nelle colonie termitiche presenti in Italia convivono tutte le diverse caste durante l’anno ad eccezione dei riproduttori alati che si ritrovano più frequentemente nel periodo primaverile-estivo. Spesso questi esemplari sono quelli più facilmente individuabili in quanto si rendono maggiormente visibili durante la sciamatura. Gli operai sono visibili quando l’infestazione delle strutture lignee è ampia e massiva. Più che per sciamatura, in Italia le termiti si diffondono per “propaggine”, ovvero per il distaccamento di pochi adulti sessuati che danno origine a una nuova colonia, oppure per “sociotomia”, ovvero per il distaccamento di un gruppo di termiti costituito da tutte le caste. Le termiti sono ampiamente diffuse nei paesi tropicali e subtropicali poiché non resistono a temperature inferiori ai 10°C. Tuttavia, a seguito del riscaldamento globale, e negli ambienti urbanizzati le termiti possono trovare strutture lignee ed edifici dove sopravvivere in condizioni termiche e di umidità favorevoli. Generalmente fuggono la luce e più facilmente fondano i termitai in terreni misti non eccessivamente argillosi o sabbiosi. Sono grandi divoratrici del legno, sia dei detriti lignei ambientali sia del legno messo in opera e possono rappresentare un serio pericolo all’interno di case e edifici contenenti legno strutturale o materiali lignei pregiati (chiese, biblioteche, musei). Le termiti si spostano anche di alcune centinaia di metri alla ricerca di legno e materiali di cui nutrirsi e grazie all’attività dei microrganismi simbionti presenti nel loro apparato digerente sono in grado di degradare la cellulosa e altri zuccheri del legno come lo xilosio. All’interno delle colonie è molto diffuso il comportamento della trofallassi, ovvero lo scambio di alimenti fra gli individui.
Controlli da effettuare
Le termiti attaccano preferibilmente le piante agrarie e forestali vecchie o deperite, tuttavia in ambiente urbano non sono infrequenti attacchi alle piante di viali e giardini, strutture lignee in opera delle abitazioni, strutture lignee di chiese e monumenti, materiale cartaceo di archivi e biblioteche. Condizione essenziale per il verificarsi dell’attacco termitico è la presenza di un elevato tasso di umidità. Tuttavia una volta entrate in una struttura, le termiti sono in grado di mantenere le condizioni ottimali di sviluppo all’interno delle gallerie che esse costruiscono, anche quando esternamente le condizioni microclimatiche siamo state modificate e non siano più favorevoli. Operai e neanidi, fino a diverse centinaia di migliaia di individui, si spostano dai nidi e dalle celle verso le strutture attaccate e da queste in senso inverso attraverso i vuoti nei muri e le gallerie costruite utilizzando terriccio, detriti e saliva. La sciamatura, che è uno dei segni di presenza con cui spesso si rende visibile un’infestazione in corso, può durare anche un paio di mesi e avviene attraverso fori ricavati da apposite gallerie costruite dagli operai.
Qualora si sospetti un attacco termitico è fondamentale richiedere il sopralluogo da parte di un professionista della disinfestazione che sia in grado di valutare l’entità dei danni e la metodologia più idonea per la risoluzione del problema. I segni della possibile presenza di infestazioni in atto sono:
- Presenza di gallerie termitiche visibili fra le intercapedini lignee e in muratura.
- Presenza di materiali attaccati. Spesso gli attacchi non sono ben visibili ed è utile utilizzare un martelletto ligneo per individuare possibili vuoti sul legno in opera, telai e controtelai di porte e finestre.
- Sciamature in corso, spesso unico segno realmente evidente di infestazione.
Tipi di trattamento da effettuare
In caso di attacco da termiti il problema deve essere necessariamente affrontato con l’aiuto di tecnici professionisti della disinfestazioni in quanto non è pensabile risolvere l’infestazione con metodi fai-da-te.
Gli interventi di disinfestazioni, tenuto conto dei risultati del sopralluogo, si basano sull’utilizzo di insetticidi specifici per le termiti. L’applicazione di questi insetticidi deve avvenire per iniezione all’interno di strutture lignee e murarie. Generalmente si applicano in più punti delle strutture in modo da formare una barriera perimetrale intorno a tutti i locali o all’abitazione colpita.
In alcuni casi è necessario applicare anche trappole per termiti contenenti esche alimentari a base di cellulosa intrise di insetticida. Queste hanno lo scopo di avvelenare lentamente tutta la colonia di termiti, sfruttando il comportamento etologico della trofallassi, e soprattutto di arrivare ad avvelenare anche i reali in modo da favorire l’estinzione della colonia. Le trappole ad esca alimentari possono essere applicate in area interna, laddove sia presente l’infestazione, o nella zona circostante la struttura direttamente nel terreno da cui presumibilmente è possibile immaginare che provengano le termiti. I termitai non sono quasi mai visibili e trattabili in quanto possono trovarsi molto distanti dal sito infestato (anche alcune centinaia di metri) e in profondità nel terreno. Il monitoraggio, la gestione degli interventi e il posizionamento delle trappole contenenti esca insetticida richiedono l’intervento di professionisti del settore.
Rimedi alternativi
Bisogna specificare che le infestazioni da termiti sono molto complesse da affrontare, nonostante questo sono anche descritti rimedi naturali. In caso di sospetta infestazione si possono lasciare presso mobili e strutture in legno dei cartoncini imbevuti di acqua e impilati uno sull’altro: questi sono ricchi di cellulosa un elemento del quale le termiti sono ghiotte. Questi cartoncini possono essere trovati pieni di termiti o danneggiati da esse: in caso di presenza di insetti i cartoncini vanno prelevati e bruciati in un luogo sicuro. L’introduzione di vermi nematodi parassiti delle termiti all’interno del terreno circostante l’abitazione o la struttura possono essere d’aiuto per allontanare o ridurre numericamente la colonia del termitaio. Tuttavia questi metodi, per la complessa applicabilità e gestione non sono da prediligere per la risoluzione delle infestazioni da termiti.