Divorano legno, materiale cartaceo, tutto ciò che contiene cellulosa e lo fanno a grande velocità (fino a 6 grammi al giorno). Per mobili e strutture lignee non esistono nemici peggiori delle termiti. Così piccole, simili a formiche, eppure così aggressive, distruttrici.
Questi insetti della famiglia degli isotteri possono arrivare a danneggiare non solo mobili, infissi, porte ma anche le strutture della casa, come pavimenti in legno e battiscopa provocando gravi danni agli edifici pubblici e privati, attaccando tetti, travi, strutture portanti instabili.
Scavano il legno dall’interno, in modo subdolo, lasciando la superficie inalterata. Ci si accorge dell’infestazione quasi sempre quando è ormai troppo tardi.
Da dove vengono le termiti in casa e perché? Come eliminarle definitivamente ed abbattere l’intera colonia?
Come arrivano le termiti
Perché entrano in casa o infestano i nostri giardini?
Le operaie vanno a caccia di cibo per portarlo nel nido e nutrire la colonia con lo stesso sistema degli uccelli che nutrono i piccoli (trofallassi). Si nutrono di cellulosa, la sostanza più appetibile per loro, quindi attaccano mobili, strutture lignee, materiale cartaceo.
Nel nostro Paese, le specie più diffuse sono due: Reticulitermis lucifugus (termiti sotterranee) amanti dei luoghi bui che scavano gallerie lunghissime, e Kalotermis flavicollis (termiti del legno secco), che infestano soprattutto oggetti in legno sano e stagionato e necessitano di minore umidità.
Entrano nelle nostre case per nutrirsi e nidificare, invadono in particolare battiscopa, parquet, mostre delle porte, scale, letti, armadi. Scavano tunnel, divorano, svuotano e distruggono completamente le strutture in legno.
In genere (ma non sempre), le termiti sono attratte da un alto tasso di umidità, quindi perdite e ristagni d’acqua possono favorire la loro presenza.
Possono accedere in casa passando da piccole fessure e crepe sugli infissi o sui muri. Sigillare crepe, finestre e porte può servire, ma ricorda che le termiti possono attaccare il legno dall’esterno. La specie Reticulitermes lucifugus scava tragitti sotterranei dal nido al legno, quindi è in grado di attaccare dal basso per penetrare in casa.
Termiti e umidità
Perdite e ristagni d’acqua, mobili e strutture in legno in prossimità di zone umide della casa possono attirare maggiormente particolari specie di termiti come le termiti del legno umido che, in genere, non entrano in contatto con il suolo.
A differenza delle termiti sotterranee, quelle del legno umido non creano tunnel tanto che il legno infestato all’interno appare regolare e pulito. Soprattutto quando il legno è in fase di decomposizione, queste termiti si nutrono attaccando le venature lignee.
Questa specie ha l’abitudine di utilizzare le proprie feci per sigillare dall’esterno le gallerie in cui vivono. Se il legno è asciutto, le palline degli escrementi cadranno in fondo alla galleria; se, invece, è molto umido le palline resteranno attaccate ai lati del tunnel.
Tuttavia, l’umidità non è un fattore di rischio per tutti i tipi di termiti: alcune possono penetrare in casa anche senza la presenza di ristagni d’acqua.
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Termiti e radici degli alberi
La legna da ardere è una fonte di cibo appetibile per le termiti: sistemarla il più possibile lontano da casa è una buona idea ma non impedirà agli insetti di penetrare nell’abitazione.
Ricordiamo che durante la sciamatura, in primavera, gli individui alati sessualmente maturi della colonia possono compiere grandi spostamenti per formare un nuovo nido.
Se in balcone o in giardino non puoi fare a meno dei mobili in legno, scegli soltanto mobili realizzati con legno trattato, in grado di proteggerli da eventuali attacchi di questi insetti.
I tronchi degli alberi tagliati con le radici lasciate nel terreno sono un fattore di rischio ancora peggiore della legna da ardere. Le termiti attaccano facilmente e volentieri il legno morto e marcescente.
Alcune specie come C. formosanus infesta circa 50 specie tra piante ed alberi vivi (tra cui querce, faggi, aceri, pini, noci, cipressi, magnolie). Nel 1992, l’uragano Andrew nei pressi di New Orleans abbatté circa 350 alberi. Da un sopralluogo risultò che il 30-50% degli alberi abbattuti era gravemente infestato da termiti formosane.
Possono attaccare gravemente alberi da frutto, olivi, canna da zucchero, cereali, caffè, tè, cacao, cocco, palme, eucalipto: causano danni notevoli ai raccolti.
I rimedi della nonna (aceto, acido borico) non funzionano
I rimedi ‘della nonna’ spacciati online come metodi super efficaci per eliminare le termiti non funzionano.
L’acido borico non funziona né per le termiti né per le formiche. Uccide solo gli esemplari con cui entra in contatto, non raggiunge il nido e la colonia. C’è chi lo spruzza su un pezzo di legno usato come esca ma i materiali trattati con acido borico perdono appetibilità. In più, ha un basso indice di mortalità: è stato dimostrato che le termiti hanno una buona capacità di metabolizzarlo e non sono attratte da questo acido, anzi tendono ad evitarlo.
Si nutrono di cellulosa ed è questa sostanza che le attira. Acido borico o aceto, non sono appetibili per loro né efficaci per eliminarle.
C’è un solo modo per riuscirci: nutrirle con un’esca contenente l’inibitore della chitina per abbattere tutta la colonia. Impedire la formazione di chitina significa sottrarre alle termiti l’elemento essenziale del loro rivestimento esterno (esoscheletro).
La soluzione ecologica: Esche e Postazioni per termiti Termigard
Per eliminare l’intera colonia i rimedi della nonna sono una perdita di tempo ed i trattamenti chimici sono dannosi per la salute. In particolare, polveri essiccanti a base di Clordano, sostanza altamente tossica per l’uomo, non eliminano la colonia.
La soluzione definitiva è il sistema Termigard.
Questo sistema, a differenza del trattamento chimico tradizionale che crea semplicemente una barriera chimica, abbatte l’intera colonia. Va applicato nei punti di contatto con le termiti (postazioni sotterranee e fuori terra). Composta da una base di cellulosa, l’esca Termigard è efficace in quanto risulta particolarmente attraente per questo infestante. Il motivo? Test da laboratorio hanno dimostrato che, tra i vari inibitori di chitina, il substrato di cellulosa in polvere garantisce il massimo dell’efficacia.
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