Con l’arrivo della bella stagione molti temono il puntuale ritorno delle zecche, parassita temuto soprattutto perché mette a serio rischio la salute del cane, ma anche la nostra. Quello che però molti ancora non sanno è che la zecca, nell’uomo, non solo può dare una reazione di tipo allergico, o un’encefalite da zecca se si viene morsi da un particolare tipo di zecca che si trova soprattutto a nord, la zecca del bosco, ma si può incorrere anche nella malattia di Lyme. Questa particolare patologia, abbastanza diffusa in America, ancora in Italia non è molto conosciuta, ma ha già colpito diverse persone.
Cos’è la malattia di Lyme e come si contrae
La malattia di Lyme è una patologia infettiva causata dal batterio della Borrelia burgdoferi. Questo batterio si trova normalmente in determinati animali quali cervi e topi, ma all’uomo viene veicolato tramite il morso della zecca Ixodes. Se la zecca è infetta e morde un uomo, è possibile che questi contragga la malattia di Lyme. Questa malattia si presenta con dei sintomi abbastanza riconoscibili, soprattutto quelli cutanei.
Ma come può avvenire il contagio? Se ci si pensa non è troppo difficile, perché le zecche purtroppo sono decisamente diffuse nel nostro Paese, ma non bisogna fare inutili allarmismi, perché il contagio avviene solo in determinate condizioni e con particolari tipi di zecche, come abbiamo detto prima. Quindi, quali sono le condizioni per il contagio? Si deve essere morsi dalla zecca che veicola il batterio, ma questa, per veicolarlo e contagiare l’uomo, deve stare attaccata per più di 12 ore, se si superano le 36 il rischio è molto, molto elevato.
Come riconoscere i sintomi della malattia
I sintomi che riguardano questa patologia sono diversi e riguardano diverse parti del corpo. Quello che si nota per primo e che forse è anche il più facile da distinguere è quello cutaneo. In seguito al morso della zecca infetta si forma un eritema a forma di bersaglio, con due o più cerchi concentrici, appunto per questo viene chiamato bersaglio. L’eruzione ha una durata decisamente breve, per cui se la si nota è bene farla vedere immediatamente al medico curante o per lo meno scattare delle foto chiare.
Tra gli altri sintomi si ravvisano spossatezza, cefalee, febbre alta. Gli stadi della malattia sono essenzialmente tre, ma non sempre si attraversano tutti. In genere il primo stadio è quello dell’eruzione cutanea. Questo si può notare dopo un paio di settimane dal momento del contagio. L’eruzione, che come abbiamo visto ha una forma molto caratteristica, può essere calda al tatto, ma non è doloroso né pruriginoso. Molte persone che contraggono la malattia non presentano questo sintomo.
Altri sintomi, che caratterizzano la malattia e che possono essere indicati come un secondo stadio della sua evoluzione, sono dei sintomi molto simili a quelli dell’influenza, quindi con dolori muscolari e ossei, febbre, linfonodi ingrossati. In genere questi sintomi compaiono anche in chi non ha i segni dell’eruzione cutanea. Questa sintomatologia si presenta entro poche settimane dal contagio. Se la malattia viene trascurata il problema può estendersi ad altre parti del corpo, coinvolgendo il cuore, quindi con fitte al petto e battito irregolare.
Se invece si irradia al sistema nervoso si possono ravvisare sintomi come intorpidimento, paresi facciale, formicolio a gambe e braccia, fino a degenerare in meningite. L’ultimo stadio della malattia comprende la sintomatologia tipica dell’artrosi e si può manifestare se la malattia non viene riconosciuta in tempo utile o se viene trascurata. Questi sintomi si possono manifestare dopo circa un paio di settimane dal momento del contagio, bisogna quindi fare molta attenzione. Infine, l’esito peggiore è il deterioramento cognitivo.
I rischi legati a questa malattia
Come abbiamo visto la malattia di Lyme comporta una sintomatologia vasta e variegata, ma in alcuni casi, se la malattia progredisce, si possono avere esiti davvero molto negativi. L’artrite cronica è uno di questi, ma non solo, se il danno si propaga al sistema nervoso, si possono avere problemi davvero ingenti, come appunto il degrado cognitivo negli adulti.
Come si effettua la diagnosi
Sembra quasi impossibile venire punti da una zecca e non rendersene conto, eppure accade. Basta una passeggiata in campagna, nelle zone infestate, o che il nostro cane o gatto venga a contatto con le zecche infette e ce le porti a casa. Basta una sola puntura, purché la zecca sia infetta e resti attaccata all’uomo almeno 12 ore per contrarre la malattia di Lyme. Non è così facile accorgersi di una zecca, tante volte la si trova per caso anche dopo molto giorni.
Se ci si ritrova addosso la zecca e si ravvisa uno dei sintomi è assolutamente doveroso recarsi dal proprio medico o al pronto soccorso. Per la diagnosi viene effettuato un esame obiettivo, ma solo con le analisi del sangue, che consentono di individuare la presenza di anticorpi per la malattia, possiamo avere una certa sicurezza di aver contratto o meno la malattia. Occorrerebbe un mese però per sviluppare gli anticorpi adeguati, quindi ci si deve necessariamente basare su una sintomatologia che, purtroppo, è simile a quella di altre patologie.
La malattia si cura con antibiotici e nei bambini a molto spesso esiti positivi. La cosa migliore, comunque, è fare prevenzione, cercando di evitare le zone infestate dalle zecche, mettendo l’apposito collare e pippette a cane e gatto e facendo una buona disinfestazione attorno alla casa.