Quando studiamo biologia a scuola, o come veniva chiamata una volta alle elementari, scienze, ci ritroviamo davanti a una grande distinzione all’interno del regno animale. Tra i banchi, infatti, la prima cosa che ci insegnano è che gli animali, incluso l’uomo, si distinguono per il modo di partorire. Tale distinzione prevede tre principali categorie: vivipari, ovipari, ovovivipari. La prima categoria è di facile interpretazione, del resto anche la seconda è abbastanza intuibile: nel primo caso parliamo di una categoria di animali il cui uovo viene fecondato all’interno del corpo, poi si impianta nell’utero e l’embrione viene nutrito tramite la placenta, e poi partoriti vivi e formati, come nel caso degli esseri umani. Nel secondo caso abbiamo la categoria di animali che depongono le uova, quindi insetti, uccelli, rettili, e pesci, tra le categorie principali. Ma gli ovovivipari chi sono?
Ovovivipari, una categoria di mezzo

Ebbene, gli ovovivipari, a differenza dei vivipari, non nutrono i loro piccoli all’interno del proprio corpo. Facciamo un esempio per capire meglio. Nel caso dell’uomo, l’uovo, dopo essere stato fecondato, si impianta nell’utero materno. Qui, per mezzo della placenta, inizia a ricevere nutrimento, diventando così embrione, poi feto, e poi viene partorito. Gli animali ovovivipari, invece, producono uova simili a quelle degli animali ovipari, solo che non le depongono, le custodiscono all’interno del loro corpo e non le nutrono, perché il nutrimento è all’interno dell’uovo stesso. Quindi, rispetto agli ovipari, il vantaggio degli ovovivipari è che le uova restano protette fino al momento della schiusa e non sono messe in pericolo alla mercé di altri animali predatori. La femmina può così spostarsi senza preoccuparsi di dover difendere le sue uova.
Ovovivipari esempi di animali di questa categoria
Ci sono diversi animali che fanno parte della categoria degli ovovivipari, alcuni “insospettabili”. Molti infatti sono convinti che certi animali siano ovipari, e invece si sbagliano. La vipera, per esempio, è uno di quegli animali che possono trarre in inganno. Infatti, si è portati a pensare che, in quanto serpente, sia un oviparo. Invece no, la vipera è un ovoviviparo, e come tale, partorisce piccoli già formati, non uova. Un altro animale che si ascrive a questa categoria è la salamandra. Anche in questo caso siamo davanti a un ovoviviparo. Sempre ovoviviparo è anche l’orbettino, che fa parte della specie Anguis fragilis, e che è un rettile sauro anguide, in poche parole una sorta di lucertola, avente un corpo prettamente cilindrico, ma privo di arti e che può arrivare a una lunghezza di circa 60 cm.
Pesci ovovivipari
Tra gli altri animali ovovivipari vi sono anche dei pesci. Anche in questo caso, naturalmente, ci troviamo davanti a degli esemplari femmine che, a differenza di altri pesci, trattengono nel ventre le uova con la sola funzione di proteggerle. Al contrario della normale fecondazione delle uova che avviene all’esterno, nel caso di pesci ovovivipari, le uova vengono fecondate dal maschio internamente tramite il gonopodio che questi introduce all’interno della femmina. Le uova fecondate si trasformano in avannotti che, dopo aver assorbito il sacco vitellino, vengono partoriti perfettamente in grado di nuotare da soli. Non vi è da parte dei genitori alcuna cura parentale. Tra questa tipologia di pesci ovovivipari si includono la Poecilia mexicana, la Poecilia reticulata, la Poecilia sphenops, uno dei pesci d’acquario più diffusi e conosciuti col nome di Black Molly.
Ma oltre a questi pesci ornamentali di grande bellezza, tra gli ovovivipari si annovera anche il terribile squalo bianco, conosciuto come pescecane. Buona parte della categoria di squali Isuridi, ovvero, che mangiano uomini, sono ovovivipari. Anche lo squalo azzurro, o verdesca, una specie di squalo decisamente meno aggressiva dei precedenti, è ovoviviparo. Anche in questi casi non vi è una vera cura della prole dopo il parto.
Gli scorpioni sono ovovivipari
