Con l’arrivo della bella stagione iniziamo a mettere lo zaino in spalla e ad assaporare il piacere delle gite in campagna, tra i boschi, in pineta. Proprio qui però si nasconde un pericolo che i più ignorano: la processionaria. Questo tremendo bruco, infatti, è un potenziale pericolo per l’uomo e soprattutto per i cani e i gatti. Prima di incamminarti in una pineta, per quanto l’idea sia suggestiva, pensa alla possibilità di incontrare questo bruco. Ora il maggiore rischio si riscontra a nord, dato che la processionaria non ama i climi umidi ma predilige quelli caldi. Questo è il motivo per cui infesta pinete e boschi di quercia durante la primavera. Se vuoi fare una gita tranquillo con i bambini e con i tuoi cani, leggi questa guida sulla processionaria e assicurati di non correre pericoli.
Cos’è la processionaria
Se volessimo farla breve potremmo dire che la processionaria è un bruco peloso che si sposta in fila con altri esemplari, da qui il nome di processionaria. In realtà la processionaria, il cui nome scientifico è Thaumatopoea, è un insetto dell’ordine dei lepidotteri di cui il bruco è solo lo stadio larvale. La processionaria annovera oltre 40 specie tra cui la più diffusa è quella del pino, la Thaumetopoea pityocampa. Il bruco si sviluppa da piccole uova deposte in masse che ne contengono fino a 300. Appena iniziano i primi caldi il bruco inizia la sua attività e divora, letteralmente, gli aghi di pino, creando così anche gravi danni alle piante. Il bruco cibandosi riesce a crescere e attraversa 5 fasi larvali. Dal secondo stadio in poi il bruco assume l’aspetto definitivo, ricoperti di peli urticanti, che ovviamente a lui servono per difendersi, diventa pericolosissimo per i cani. Il bruco alla fine della primavera si interra e si trasforma in bozzolo che verso agosto diventano falene ed emergono dal suolo, pronte, dopo qualche giorno, a deporre nuove uova. Quando si schiudono inizia l’attività del bruco che però verso ottobre costruisce un nido assieme ad altri esemplari e aspetta che torni il caldo, ecco perché in primavera, quindi al loro risveglio, i bruchi di processionaria si spostano per trovare sempre più cibo.
Come distinguere i bruchi della processionaria
Fortunatamente il bruco della processionaria non passa di certo inosservato. Infatti si tratta di una larva ben riconoscibile. Al suo primo stadio si presenta di un colore verde e con alcuni peli, mentre non appena fa la muta diventa di un colore marroncino con striature, caratterizzato da una folta peluria di lunghi peli urticanti, tuttavia il colore può variare a seconda della specie e della zona in cui si trova, man mano che ci si sposta in zone più fresche il corpo tende a virare verso il grigio blu. La lunghezza del bruco è di circa 38-45 mm. Un’altro segno che ci aiuta a riconoscere i bruchi di processionaria è il fatto che si spostano in gruppo componendo una lunga fila, caratteristica che ha dato origine al nome di processionaria.
Perché la processionaria è pericolosa?
Ora, non è che la processionaria sia in guerra col mondo umano e animale, il suo essere urticante è chiaramente una difesa per non essere a sua volta una preda. A creare problemi sono i peli, che sono appunto urticanti. Se entrano in contatto con pelle e mucose, i peli causano rilascio di istamina, la sostanza che viene rilasciata quando si hanno reazioni allergiche. Per l’uomo in realtà non si tratta di un pericolo letale, sebbene possa causare grandi fastidi, soprattutto nei bambini più piccoli. Il vero dramma è per gli animali domestici come cani e gatti. Questi, incuriositi dall’animale, solitamente per giocarci, entrano in contatto con i peli. Alcuni cani riportano lesioni gravissime, altri arrivano perfino a perdere la vita.
Il problema è che i cani, in molte occasioni, vanno ad annusare il bruco, finendo per entrare in contatto con i peli urticanti, altri ancora li ingoiano e qui diventa davvero complesso. Infatti, i tessuti del cane che entrano in contatto con i peli della processionaria vengono distrutti, innescando pericolosi processi di necrosi. A molti cani è stata asportata parte della lingua, ma se il bruco viene deglutito il problema può essere molto grave, arrivando anche a causarne il decesso. Se invece il bruco dovesse entrare solo in contatto col tartufo del cane, con il naso, si deve immediatamente lavare con acqua e bicarbonato e portare tempestivamente l’animale dal veterinario. Se invece siamo noi o i nostri bambini a essere entrati in contatto con la processionaria, quello che dobbiamo fare è lavare immediatamente la parte del corpo che è entrata in contatto. Se si devono prendere in mano gli abiti che si indossavano al momento del contatto, è bene indossare dei guanti perché potrebbero esservi volati dei peli. Il contatto dei peli del bruco provoca nell’uomo degli eritemi che possono essere facilmente curati dal medico di famiglia, per i bambini, invece, meglio andare al pronto soccorso.
In quali luoghi è più facile incontrare la processionaria
Fino a qualche anno fa la processionaria era presente solo nei territori più temperati e che non fossero eccessivamente umidi, ma a causa del riscaldamento globale, negli ultimi anni, la processionaria si sta diffondendo sempre più, bisogna quindi tenere gli occhi bene aperti. In Italia il bruco della processionaria è purtroppo abbastanza diffuso soprattutto nelle pinete, dove stanziano appunto le processionarie del pino, ma anche nei boschi di quercia e non disdegnano neppure faggi, castagni e betulle, se sono sufficientemente esposti al sole. Insomma, il pericolo è sempre in agguato. Bisogna però dire che la processionaria ormai sempre più si spinge verso i centri abitati, per cui chi vive in zone dove si trovano pini è sempre potenzialmente a rischio e deve avere una grande attenzione verso gli animali domestici che fossero liberi di circolare all’esterno.
A casa tua non sei sempre al riparo
Come stavamo dicendo, la processionaria negli ultimi tempi ha perso un po’ della sua “timidezza” e spinta dalla necessità di cibarsi (ricordiamo che sono talmente voraci da disintegrare il fogliame degli alberi colpiti) arriva a impossessarsi di eventuali pini o alberi a lei graditi anche in prossimità dell’abitato. Questo significa che se a casa tua hai uno degli alberi che fanno parte dei piatti di portata della processionaria, devi per forza di cose correre ai ripari se non vuoi correre rischi che potrebbero essere facilmente evitati, scopriamo come.
Difenditi dalla processionaria
Normalmente la forestale interviene con azioni di disinfestazione per cercare di arginare la proliferazione di questo bruco che crea anche numerosi danni a livello ambienta defogliando in modo importante diverse pinete e boschi. Se invece la processionaria ha deciso di stabilirsi in prossimità della tua casa ecco cosa puoi fare per eliminarla. In prima istanza con la processionaria non puoi permetterti errori, devi necessariamente affidarti a dei professionisti che potranno eliminare facilmente il problema lasciandoti vivere tranquille giornate all’aperto assieme ai tuoi cani e ai tuoi bambini.
Se ti accorgi di avere la processionaria nei dintorni di casa tua devi chiamare una ditta di disinfestazioni seria e professionale, non devi perdere tempo perché i danni potrebbero essere irreversibili, chiedi subito un preventivo qui http://hampton.it/preventivi/.
Una volta chiamata la ditta verrà a casa tua a effettuare un sopralluogo in modo tale da poter decidere quale possa essere la migliore strategia per eliminarla definitivamente. Tra i vari trattamenti che possono essere utilizzati, uno di quelli che oggi offre il miglior compromesso tra efficacia e impatto sull’ambiente è l’insetticida biologico. Questo è composto da un batterio che risulta essere dannoso solo per alcuni tipi di lepidotteri, è dunque selettivo e no danneggia altri animali o insetti utili.
Tra i trattamenti più utilizzati, invece, vi è quello ai ferormoni, ovvero le sostanze che rilasciano le femmine per poter attirare i maschi durante il classico periodo dell’accoppiamento. Vengono così disposte delle trappole ai ferormoni soprattutto per poter monitorare la diffusione dell’adulto, quindi delle falene, ma non solo, perché con queste trappole l’adulto maschio viene confuso e non riesce a trovare la femmina. Il risultato di questa strategia è che i due adulti non si incontrano e non possono accoppiarsi dando vita ad altre uova che seguiranno il loro ciclo. In genere le trappole con i ferormoni vengono installate adesso, tra maggio e giugno, delle volte anche luglio, dipende dalla località in cui ci si trova e se il caldo abbia già fatto sfarfallare gli adulti. Anche i ferormoni sono un ottimo metodo poiché non sono dannosi per l’uomo e per gli animali, quindi possono essere usati tranquillamente e sono risultati essere efficaci.
La rimozione meccanica dei nidi, invece, è consigliata durante la stagione invernale, ovvero in quel periodo di riposo delle larve che consente di prelevare direttamente i nidi dagli alberi. Questa è un’operazione rischiosa in quanto ci si deve attrezzare in modo idoneo, mai e poi mai devi andare a rimuovere i nidi da solo perché il rischio che puoi correre è davvero eccessivo. Un professionista, invece, sa come muoversi e ha le protezioni che occorrono. Ovviamente questo metodo va bene per spazi contenuti, un giardino o un piccolo appezzamento di terreno con pochi alberi, molto meno indicato, invece, per superfici estese data la mole di lavoro che comporta.
Tra i metodi esistenti anche uno chiamato endoterapico e che prevede l’inserimento di insetticida direttamente all’interno della pianta che poi la processionaria mangerà. In questo modo infatti l’insetticida entra all’interno della pianta e arriva fin nelle foglie, quando il bruco le mangerà morirà. Non vi sono rischi per animali e per la pianta medesima. Vi sono poi trappole meccaniche che in determinati casi sortiscono un ottimo risultato.
Se la processionaria è la tua nuova vicina di casa, ricorda che non puoi improvvisare e che devi affidarti alla professionalità di chi sa come eliminarla.