
Figura 1 Le più comuni mosche che possono infestare le abitazioni e gli edifici urbani
Con l’arrivo dell’autunno, le case diventano un luogo di riparo perfetto per molti insetti fra cui le mosche che in questo periodo dell’anno possono trovare nelle case un riparo confortevole dal freddo e cibo a disposizione.
Le mosche in realtà possono diventare un fastidio in tutti i periodi dell’anno se la loro presenza è importante e sono attirate in casa sia dal cibo sia dal microclima mite.
Tuttavia, oltre che rappresentare una fonte di fastidio notevole per le persone e gli animali, le mosche rappresentano uno dei veicoli principali di trasferimento e diffusione di molti patogeni che albergano all’interno o si trovano sulla superficie del loro corpo.
Più frequentemente si tratta di batteri fecali a causa del fatto che le mosche hanno l’abitudine di nutrirsi degli escrementi e delle secrezioni corporee degli animali oltre che della materia organica e alimentare in putrefazione.

Esempio di mosca domestica.
Questi patogeni sono così in grado di contaminare superfici e altri cibi. Pertanto la presenza delle mosche dentro casa non va affatto trascurata, così come deve essere tenuta in considerazione la loro presenza presso ristoranti, bar, mense, scuole, ospedali, cliniche.
Alcune informazioni sulle mosche
Dal punto di vista sanitario è importante distinguere le mosche pungitrici (ad es. Stomoxys calcitrans, nota come mosca cavallina o mosca delle stalle), che sono dotate di un apparato buccale in grado di perforare la cute dell’ospite, e le mosche lambitrici (Musca domestica), diffuse anche dentro le case, il cui apparato buccale risulta costituito da una proboscide che si allarga entrando a contatto con le superfici e formando un disco per mezzo del quale il cibo viene convogliato nel canale alimentare.

Esempio di mosca cavallina o tafano
La mosca domestica è talmente feconda da arrivare a deporre, nel giro di pochi giorni, fino a 1000 uova. Queste vengono deposte su sostanze organiche in putrefazione che costituiranno il cibo per le larve.
Ecco perché le vediamo proliferare soprattutto intorno agli accumuli di immondizia lasciati incustoditi, nelle letamaie, intorno alle carcasse di animali morti.
E’ importante individuare eventuali siti di sviluppo, come rifiuti marcescenti che costituiscono nutrimento per le larve, e procedere alla loro eliminazione. Così come è possibile che vi siano piccoli animali morti o carcasse da cui si sviluppano le mosche, fenomeno abbastanza frequente ad esempio in aree poco esplorate come sottotetti, controsoffitti, cantine, condotti di areazione, locali tecnici, etc…
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Rimedi per allontanare o catturare le mosche
Vi sono alcuni rimedi che possono sicuramente aiutare a mantenere lontane le mosche dalle case o da altri ambienti interni.
Mantenere condizioni igieniche ottimali al fine di eliminare i fattori che possono attirare le mosche (residui di cibo, materiale organico, lettiere degli animali) è il primo e più importante passo per mantenere lontani questi insetti.
Barriere che impediscono l’accesso alle mosche come zanzariere e tende sicuramente sono un valido aiuto. Nelle strutture ricettive come bar, ristoranti, mense e alberghi è possibile valutare il posizionamento di sistemi a lamina ad aria escludente da applicare sulle porte di accesso dall’esterno più utilizzate.
E’ anche possibile nebulizzare spray repellenti a base di piretro intorno alle finestre e alle porte in modo da respingere l’accesso delle mosche, anche se la durata di questi spray dipende molto anche dalle condizione ambientali e dalle operazioni di pulizia.
In alcuni ambienti, ad esempio stalle e agriturismi, può essere utile posizionare in vari punti (da valutare in base all’estensione e ai punti di maggiore infestazione) trappole a cattura con attrattivo alimentare. L’attrattivo può essere anche prodotto in casa utilizzando una mistura di acqua, aceto e scarti proteici (carne o pesce). Ovviamente tali trappole, in considerazione del loro forte odore devono essere posizionate a una certa distanza dalle abitazioni.
La carta moschicida, che rappresenta uno dei rimedi più antichi, in realtà è effettivamente applicabile solo negli ambienti zootecnici e comunque richiede un ricambio assai frequente.
Le lampade elettroinsetticide sono una valida soluzione all’interno delle stalle ma difficilmente possono trovare applicazione in area domestica. Eventualmente si possono posizionare in locali poco esplorati come cantine, sottotetti o controsoffitti.
Le lampade ultraviolette con piastra collante sono il sistema maggiormente applicato attualmente all’interno di bar, ristoranti, cucine, mense, strutture sanitarie in quanto catturano le mosche senza produrre scosse elettriche.
La piastra collante comunque richiede una certa frequenza nella sostituzione e la lampada per esplicare al meglio la sua efficacia va posizionata tenendo conto della superficie da coprire e dell’interferenza di altre fonti luminose. Queste lampade vengono utilizzate anche per il monitoraggio delle mosche nell’industria alimentare.
Disinfestazione dalle mosche: la lotta chimica
In alcuni casi l’infestazione da mosche può richiedere l’intervento di una disinfestazione professionale e l’utilizzo di prodotti chimici per combattere le mosche sia allo stato larvale che adulto.
L’aspetto principale è la sicurezza nell’utilizzo di questi prodotti, per questo il disinfestatore vi consiglierà sulla loro corretta applicazione, che avvenga nel rispetto della salute delle persone e dell’ambiente.
Poiché quasi sempre le mosche derivano da ambienti esterni è necessario un sopralluogo tecnico scrupoloso prima di procedere con interventi di lotta chimica. Individuare i focolai da trattare è fondamentale.
Questi in genere rappresentano zone dove le mosche sono più presenti e dove si sviluppano le larve (rifiuti, letamaie). In questi focolai è indispensabile l’applicazione di sostanze ad azione larvicida.
In ambiente esterno o in aree particolarmente infestate come le stalle si possono associare anche trattamenti adulticidi ambientali. Questi vanno condotti con sapienza anche perché le mosche sviluppano facilmente resistenza ai principi attivi, per cui cicli ripetuti di trattamenti condotti in modo casuale possono peggiorare la situazione.
Alternare l’utilizzo dei principi attivi è una buona regola per scongiurare forme di resistenza. Nelle aree dove non è possibile intervenire con trattamenti ambientali si possono utilizzare esche in forma di granuli o liquide da applicare a spot negli ambienti.
Queste agiscono una volta che la mosca, appoggiandosi sull’esca ne assume la sostanza insetticida. Le esche possono essere utilizzate in modo permanente ad esempio negli allevamenti, protette anche in appositi contenitori ove riescono ad entrare solo le mosche.