Come ci ha insegnato la storia, l’uomo non è solo su questa terra. I libri ci hanno insegnato che sin dalla creazione del mondo, l’uomo è stato chiamato a custodire questo pianeta con altre specie animali, alcune innocue, altre molto pericolose e dalle quali è possibile difendersi tramite una disinfestazione ecologica.
L’uomo ed altre specie animali
Con alcuni di questi l’uomo ha socializzato ed ha imparato ad addomesticarli. Con altri animali, invece, non è nata una vera propria amicizia, ma l’uomo ha comunque imparato a conviverci: è il caso degli uccelli cresciuti in cattività, dei serpenti e criceti tenuti in gabbia.
Poi, esistono altri animali che l’uomo, ogni giorno, tenta di tenere alla larga o addirittura sopprimere attraverso una disinfestazione ecologica, come nel caso di formiche, zanzare e scarafaggi. Infine, esiste la categoria degli animali più temuti: orsi, tigri, leoni, coccodrilli e serpenti velenosi.
Una recente indagine ha dimostrato come gli animali più pericolosi per l’uomo non sono esattamente quelli che i libri di scuola, film e documentari ci hanno abituato a temere. Spesso, infatti, non è la grande mole di un orso, il ruggito di un leone, i denti ben affilati di un coccodrillo a produrre più vittime tra gli uomini.
La realtà, piuttosto, ci sta insegnando ad avere timore degli animali di piccola stazza, cioè quelli apparentemente innocui che, pur senza troppo rumore, sanno seminare la morte intorno a loro.
Classifica generale
Alcuni studiosi, così, hanno deciso di stilare una classifica davvero originale che si basa sul numero di vittime, prodotto nell’arco di un anno, tra gli uomini.
Con grande stupore, a differenza di quello che ci ha sempre insegnato il film Lo SQUALO, l’animale meno letale al mondo è appunto lo squalo, che si colloca in undicesima posizione. Secondo questa indagine, infatti, questa specie di pesce produce all’anno circa 10 vittime umane.
Accanto allo squalo, sempre all’undicesimo posto, con circa 10 uomini uccisi all’anno, troviamo anche il lupo di cui anche la favola di Cappuccetto Rosso ci ha sempre insegnato ad avere paura.
Tra l’undicesimo ed il decimo posto c’è uno stacco si circa 90 vittime in più. Quindi, con un totale di circa 100 uomini uccisi in un anno, al decimo posto si collocano l’elefante ed il leone, il cui ruggito, a quanto pare, conferma il vecchio detto che recita ” Can che abbaia non morde”.
Con grande stupore, invece, apprendiamo che nel corso di un anno un ippopotamo è in grado di produrre più morti del re della foresta. Si parla di circa 500 vittime. Secondo questi dati, quindi, l’ippopotamo si colloca al nono posto della classifica generale degli animali più letali per l’uomo.
Il coccodrillo, invece, l’animale molto temuto dall’uomo produce in media 1000 morti all’anno e, per questa ragione, lo hanno posto all’ottavo posto.
Man mano che ci si avvicina verso il podio della classifica generale, la stazza degli animali letali si riduce. Ciò conferma che la pericolosità di un animale nulla ha a che vedere con la sua mole. Ad esempio, è stato dimostrato che dei piccolissimi vermi, esattamente parassiti intestinali, sono capaci di seminare più morte di un leone. Recenti studi hanno rivelato dati che oscillano tra le 2000 e le 2500 vittime. Per questa ragione il settimo ed il sesto va attribuito a questa specie talvolta invisibile ad occhio nudo.
Il quinto posto è condiviso da tre diversi animali: la chiocciola d’acqua dolce, il Rhynocoris iracundus e l’ormai nota mosca tze-tze. La prima vive nelle acque dolci dei laghi e, generalmente, viene ingerita dai pesci di cui poi si nutre l’uomo. Ciò, naturalmente ne causa una grave malattia seguita spesso anche dalla morte. Il secondo insetto, invece, già per la sua pericolosità è noto sin dalle origini con il comune nome di assassino, mentre il terzo è una mosca apparentemente innocua ma, a quanto pare, assai aggressiva.
In questi casi, molto utile si sta rivelando la disinfestazione ecologica.
Al quarto posto, invece, troviamo il migliore amico dell’uomo: il cane che, quando affetto da rabbia, è capace di uccidere più di 25 mila uomini in un anno.
Il terzo gradino della classifica generale spetta ai serpenti, che con il loro veleno uccidono più di 50 mila uomini. Questi dati, almeno in parte, confermano l’allarmismo diffuso tramite i documenti ed i libri di storia.
Il secondo posto della classifica generale, invece, stupisce parecchio. Ma, se ci si sofferma un attimo a pensare, in fondo non c’è nulla da stupirsi: l’uomo stesso è un animale pericoloso, capace di generare più di 480 mila vittime in un anno.
Il primo posto della classifica generale, infine, viene attribuito ad un insetto di piccola mole, da sempre additato come i più fastidiosi per il suo ronzio ed i morsi sulla pelle: si tratta della zanzara, che miete circa 725 mila vittime all’anno.
Purtroppo, infatti, a questo piccolo insetto è tutt’oggi collegata la diffusione della malaria, per la quale in molte parti del mondo non esiste una cura efficace.
Anche in questa ipotesi, l’unica soluzione attuabile è incentivare il ricorso a forme di disinfestazione ecologica che possano aiutare a ridurre il numero di vittime.